Prendiamo una basetta di rame presensibilizzata e togliamo la pellicola di protezione.
Appoggiamo quindi il lato fotosensibile sul piano del bromografo, a cui abbiamo precedentemente fissato con del nastro da carrozziere un lucido con un disegno graduato, fatto apposta per la calibrazione dei tempi.
Potete scaricarlo da questo sito.
Procederemo quindi mascherando le varie sezioni con un cartoncino, in modo da ottenere diverse esposizioni, in modo da identificare il tempo più adatto ad ottenere delle piste precise.
Iniziamo con 15 secondi e proseguiamo fino ad ottenere un massimo tempo di 240", pari a ben 4 minuti, come riportato nel test.
Questo bromografo, progettato e costruito da Michele, funziona veramente bene. E' molto comodo e sicuro da usare. In pochi minuti la basetta di rame è impressionata "a fette".
Il primo passaggio servirà a rivelare il disegno impressionato, un po' come si faceva un tempo per sviluppare le fotografie in bianco e nero.
Usiamo una soluzione di acqua e soda liquida.
Abbiamo cercato su internet, ma non abbiamo trovato alcun suggerimento per le percentuali di diluizione della soda liquida, ma solo per quella in grani, che non abbiamo.
Decidiamo così di procedere per tentativi, aggiungendo via via soda nei nostri 1,5 litri di acqua.
10 ml, poi 15 ml seguiti da dosi successive di 25 ml alla volta fino ad arrivare a 300 ml.
Finalmente appare qualche cosa ! 13 minuti in tutto, veramente parecchi ma essendo la prima volta ci abbiamo messo molto tempo per trovare la giusta diluizione di soda.
Michele risciacqua per bene intanto che Pier prepara l'acido per l'incisione: 100 ml di acqua, 200 ml di acido cloridrico, 100 ml di acqua ossigenata 130 volumi. Questo processo asporterà tutto il rame in eccesso.
Forse abbiamo sbagliato le dosi, la reazione è piuttosto violenta e "molto odorosa". Spalanchiamo porta e finestre.
Una puzza tremenda, il liquido all'interno si scalda parecchio.
Iniziamo a preoccuparci un pochino.
Ripeschiamo questo primo maldestro tentativo e risciacquano abbondantemente.
Non è certo il massimo, anche perché abbiamo rovinato le piste più sottili toccando la basetta con le dita durante il bagno nella prima vaschetta per capire se la soda iniziava o meno a fare effetto, successivamente abbiamo infierito nel bagno di incisione con un dosaggio un po' estremo.
Però non è neanche malissimo.
Decidiamo così di provare ancora. Questo secondo test sarà più preciso e ristretto come tempi, esponendo da 10 a 45 secondi, a fette di 5 secondi.
Vi risparmio le foto di tutti i passaggi, ma questo ci permette di scegliere 30 secondi come esposizione ottimale.
Michele allora propone di iniziare a fare sul serio: ci stampiamo un altro lucido che riporta i circuiti da lui progettati con gEDA per dotare la sua bicicletta di luci al led frontali e posteriori.
Che soddisfazione vederlo apparire così nitido e inciso ! Una sola esposizione rende decisamente meglio rispetto a numerose esposizioni successive: non ci sono le sbavature causate dagli inevitabili movimenti causati dallo spostamento del cartoncino.
Anche il bagno in acido cloridrico ed acqua ossigenata è decisamente meno violento: il rame comincia ad essere asportato dai bordi in modo più lento ed uniforme.
Un veloce passaggio in acetone per togliere l'inchiostro nero. Rimane così solamente il rame, lucido e splendente.
Con un piccolo trapano realizziamo i fori per inserire i componenti. Le piazzole più grandi ospiteranno i led smd.
Ecco fatto. Il montaggio delle luci di ingombro posteriori è completo. Ma funzionerà ?
Certamente ! Avevate dei dubbi ?
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