venerdì 29 marzo 2013

Slotcarduino: rendere più intriganti le piste tipo Polistil

Ieri sera abbiamo avviato un ennesimo progetto parallelo.
Questa volta utilizziamo l'Arduino, sempre a scopo fortemente didattico, per rendere più interessanti le piste tipo Polistil.
Mischiare il gioco ai primi passi nel mondo della programmazione dei micro controllori ci sembra una strada vincente per attirare bambini di ogni età.

E' inoltre intrigante abbinare ad un gioco vintage, che alla lunga potrebbe risultare un po' noioso, un micro-controllore moderno, aggiungendo così numerosi elementi nuovi e stimolanti. Questo progetto in particolare, si presta molto bene a modifiche passo passo, di complessità via via crescente:

Fase 1
- lettura dei potenziometri (lineari 10k) con Arduino e visualizzazione del valore a computer

Fase 2
- abbinamento del valore all'uscita PWM. Questo approccio ha un evidente vantaggio rispetto ai controller originali: le macchine ricevono sempre un voltaggio costante, anche se per brevi impulsi, mantenendo così un livello di coppia massima.

Dopo i primi immediati successi, abbiamo subito provato ad imbastire un breve tracciato, per verificare come le nostre auto (rigorosamente di recupero) reagiscono al PWM:

Direi abbastanza bene, ma le differenze tra una vecchia Lamborghini Polistil, due nuove Fiat 500 Abarth e un paio di Subaru da rally recuperate da piste cinesi, sono veramente notevoli.

La nostra fonte primaria sono i mercatini dell'usato in cui, con un po' di fortuna, è possibile trovare alcune piste a pochi euro.

Abbiamo già in mente numerosi sviluppi:
- semaforo
- tempi sul giro
- calcolo del consumo di carburante
- ghost car

Ma la sfida più intrigante sarà stampare con la Ultimaker dei pezzi di interfaccia per rendere compatibili i tracciati di marche diverse. Molto bello sarebbe riuscire a far comunicare una vecchia pista Polistil in scala 1:32 con queste nuove cineserie in scala 1:43.

Resterete a bocca aperta !

Un po' come noi, quando abbiamo sospeso i lavori per dedicarci alla torta.... Buona Pasqua !

domenica 24 marzo 2013

zipit wireless messenger2



Ciao il buon Dino come al solito è riuscito a incuriosirmi con questo strano giocattolino
dal nome lungo e impronunciabile venduto solo negli usa a quanto ne so.
Si tratta di un  gadget vicino alla telefonia messo in commercio nel 2007 che dovrebbe permettere di messaggiare sull’oramai  defunto messenger e su altre reti di Istant Messagging oltre a riprodurre musica e forse navigare. Dico forse perché cosi come arriva in italia non riesce a connettersi alle nostre reti wifi. Le vede ma non riesce a gestire la connessione.
La ragione che lo rende molto interessante però è che si dimostra piuttosto facile da hackerare e che intorno a questo oggetto si è sviluppata una comunità di smanettoni che sono riusciti ad installare linux e a stravolgere le funzionalità iniziali.
Esistono in pratica 2 scuole. La più radicale semplicemente brasa la macchina e sostituisce il sistema operativo, il firmware e il bootloader con nuovi file.
Quella che invece ho scelto io, si limita a caricare il sistema su una scheda minisd esterna e riavviare il piccolo zipit da li.
In questo secondo caso la procedura è molto sicura indolore e tutto sommato semplice.
Il primo passo è scaricare l’archivio zip dei file da http://www.oddree.com/zipit/Z2S-v204.zip
Esistono versioni anche più avanzate ma per questa prima prova questo è perfetto.


il secondo passo è scompattare questo archivio in una scheda di tipo minisd formattata in fat 16. Nel mio caso ho recuperato una vecchia minisd di un defunto nokia n73.

bisogna quindi inserire la scheda nel dispositivo e resettare il dispositivo inserendo una punta nel forellino sulla sinistra del case.



al riavvio chiederà se si desidera la connessione wifi e se si deve configurare il punto di accesso  il tutto in modalità in modalità testo. Alla fine di questa procedura saremo al prompt dei comandi. Nella prima connessione sarà davvero molto lento dovendo creare le chiavi di comunicazione e qui forse vedremo i limiti prestazionali. Poi comunque sembra essere all’altezza della situazione ma mi riservo di fare altre prove nei prossimi giorni per verificare i limiti



Questa mini-distribuzione non ha il server x e funziona da riga di comando.
Sono disponibili i principali programmi testuali come wget, netcat e midnight commander.
E’ poi disponibile il browser links2 grafico che usa il frame buffer e con tuttii limiti del caso permette di navigare su internet. Non si tratta certo di un sostituto dei normali netbook
ma è interessante e ha un prezzo davvero strepitoso. con le prestazioni credo sia allineato alla gp2x a cui assomiglia molto ma dispone di una batteria ricaricabile e di una comoda tastiera che si è rivelata abbastanza comoda oltre a un discreto wifi

In conclusione direi che si tratta di un giocattolo interessante e abbastanza abbordabile.
Forse è arrivato un po tardi: nei primi anni 2000  poteva essere molto piu interessante anche se il prezzo lo rende molto appetibile anche adesso.

sabato 23 marzo 2013

DAI computer: un piccolo gioiello del passato

Grazie ad un amico, abbiamo la possibilità di ospitare in sede un raro home computer del lontano 1979, l'Indata DAI.

La scatola è in ottime condizioni, segno di una notevole cura nella conservazione.

Aprirla è un vero piacere, sembra di rivivere i momenti magici in cui, con grande emozione ed investimento di capitali, ci si accingeva ad esplorare i primi momenti dell'informatica personale.

La dotazione è veramente completa, oltre al manuale in inglese ed a un libro di approfondimento in italiano, sono presenti anche due numeri di una fanzine edita in Olanda.

Questa macchina semi-professionale prodotta in Belgio aveva delle caratteristiche veramente strepitose per l'epoca:

- Intel 8080A a 2 mhz
- 48 k di Ram
- video 352 x 260 a 16 colori
- stereo a 3 voci più un generatore di rumore

Anche la dotazione di porte era di tutto rispetto:

bus di espansione, porta seriale, due uscite per i registratori, uscita stereo e due porte misteriose chiamate PDL1 e PDL2.

Il mio amico, ai tempi, aveva aggiunto un uscita video per il monitor oltre al sintonizzatore TV.

E' facile aprire il case, basta rimuovere quattro perni in plastica.
L'interno si presenta subito molto pulito e nessun componente appare visivamente compromesso.

Seguono i controlli di rito e un po' di lavoro di variac prima di tentare l'avvio.

Purtroppo, come predetto dal proprietario, il computer visualizza solamente una schermata nera sia con il monitor sia con il TV. Il fusibile è ok. Il led nei pressi della tastiera resta spento. Nessun integrato sembra scaldare in modo anomalo.

Seguiranno approfondimenti e notizie, restate sintonizzati !

venerdì 15 marzo 2013

Ultimaker: aggiornamento hardware

Ieri sera, oltre a parlare di palloni meteorologici amatoriali (!!), abbiamo iniziato ad installare alcuni aggiornamenti hardware sulla nostra Ultimaker.

La miglioria più significativa riguarda il sistema "di spinta" del materiale: è stato totalmente sostituito con un nuovo kit che aumenta notevolmente il grip e la precisione, permettendo così una regolazione decisamente più accurata.
Ancora non si parla di un vero controllo elettronico della reale quantità di materiale in passaggio nel tubo, ....sarebbe veramente il massimo, ma non vediamo l'ora di effettuare qualche prova con questo nuovo accessorio.

Anche la testina subisce qualche variazione nel bloccaggio del tubo, aspetto che è stato subito da noi identificato come veramente critico ed oggetto di una prima modifica molto "casalinga", sostituito poi da un pezzo nuovo che ci siamo auto-stampati.

Per impedire un ritorno di materiale fuso dall'estrusore verso la giunzione del tubo, anche la "parte calda" ha subito una piccola revisione. Questo dovrebbe evitare il formarsi dei pericolosi tappi che hanno causato più di una volta il blocco totale della macchina. Spero che riduca anche la formazione di residui che ostacolano la fuoriuscita della plastica, pregiudicando il risultato finale.

Quando ci si diverte, il tempo vola. Purtroppo non siamo riusciti a terminare il trapianto, anche se ci siamo trattenuti fino alle ore piccole.

Il prossimo giovedì ci confronteremo con un altro possessore di Ultimaker, mettendo in comune le nostre esperienze. Come al solito, cercheremo di imparare il più possibile per arrivare ad ottimizzare finalmente il tutto. Sarà divertente spingere il nostro esemplare ai limiti strumentali, speriamo di arrivare presto a risultati di massima qualità.

venerdì 8 marzo 2013

Paolo64: un computer da autocostruire - parte 2

Come concordato, il primo giovedì del mese le attività del nostro gruppo si concentrano sull'affascinante progetto sviluppato dall'amico Paolo: un computer "in kit" basato sull'intramontabile Zilog Z80.
A questo link è disponibile la tesina, scritta da Paolo stesso, e gli schemi di tutto il progetto in dettaglio.

Ma veniamo subito al nostro esemplare: dopo il primo incontro in cui abbiamo suddiviso e catalogato i componenti, abbiamo finalmente preso in mano il saldatore.

Sergio procede spedito, noi commentiamo le descrizioni stampate sui PCB e ci facciamo un'idea generale leggendo la tesina. Il progetto di Paolo appare subito estremamente interessante per il forte contenuto didattico. Abbiamo però deciso di attendere la prossima puntata per approfondire e sviscerare tecnicamente le scelte fatte da Paolo, visto che sia Dario che Alessandro mancavano, ....sarebbe un vero peccato infatti toccare questi aspetti senza la loro grande competenza in materia.

Ecco però a che punto siamo arrivati:

Non perdetevi le prossime puntate, ci sarà parecchio da imparare !

venerdì 1 marzo 2013

60 kg di mele, con processore G5

Il direttore di Ordine e Libertà, il giornale di Abbiategrasso,  ha donato al nostro gruppo 6 iMac G5, spinti da un processore PowerPC da 1,8 ghz. Le macchine sono dichiaratamente non funzionanti. A questa ha aggiunto in extremis un simpatico iMac G3 della serie Bondi color Strawberry.

Dando precedenza agli anziani, verifichiamo con grande piacere il perfetto funzionamento di questa coloratissima macchina, che in parallelo agli altri lavori, è stata subito formattata e riportata alle condizioni iniziali di fabbrica.

Ci dedichiamo con entusiasmo al lotto di G5, che schierati tutti assieme fanno decisamente ancora una bella figura.

Come anticipato, queste macchine sono afflitte da uno spinoso problema al video:

Googoleggiando e chiedendo a qualche amico, recuperiamo informazioni utili per tentare la riparazione: i maggiori indiziati sembrano essere il cavetto che porta il segnale al video o, più probabilmente, un problema alla scheda grafica.
Quest'ultima ipotesi ci spaventa parecchio perchè richiederebbe una operazione di reballing, ossia rimozione del chip tramite un saldatore ad aria calda, pulizia, ripristino della pasta dissipante e riposizionamento del chip stesso. Un po' fuori dalla nostra portata.

Decidiamo di aprire l'esemplare che presenta la situazione peggiore:

Proviamo subito a staccare e riattaccare, dopo una pulita ai contatti, il cavo video incriminato. Con poche speranze accendiamo il tutto, ma il risultato non cambia, ...neanche muovendo il cavetto stesso.

Diversi mesi fa ci avevano portato una di queste macchine, che una volta alimentata non dava alcun segno di vita. E' arrivato il momento di aprire anche quella.

Scopriamo così che, pur essendo entrambi A1058, le due schede sono piuttosto differenti:

Questa è quella dei sei appena arrivati: presenta affianco al drive una batteria ed integra il wi-fi. Inoltre sotto all'alimentatore ha un sensore per rilevare la luce ambientale.

Il donatore di organi invece non ha alcun sensore ambientale e presenta uno slot per l'inserimento della scheda Airport.

Procediamo allo smontaggio, facendo bene attenzione alla sequenza delle numerosissime viti.

Ecco il primo monitor montato sul G5 originale, annotiamo a spanne la posizione ed il numero delle righe.

Spostando il pannello sul secondo G5, otteniamo la sorpresa:

Le righe rimangono nella stessa posizione. Allora il problema è del pannello !

Infatti dopo qualche minuto montiamo il pannello sano sul G5 malato e tutto funziona alla perfezione.

Decidiamo di sacrificare questo LCD veramente inguardabile per cercare di capirci qualche cosa.

In un primo momento questi flat sul bordo attirano la nostra attenzione, ma muovendoli e pigiandoli, anche monitor acceso, le righe non cambiano né  di posizione né di quantità.

Arrivati a questo punto, non ci fermiamo e proseguiamo la vivisezione, ben consci del fatto che questo esemplare difficilmente riuscirà a tornare agli antichi splendori.

Via la copertura e via il cavetto dati.

Ecco il monitor messo a nudo. Separiamo la lampada dal resto del pannello. E' la prima volta che ci capita di arrivare ad un livello simile di smontaggio di un LCD. E' molto affascinante vedere l'immagine in trasparenza.

Proviamo ad intervenire ancora sui flat ma non otteniamo nessun risultato utile.

Questa, scattata al buio assoluto, è la foto più bella !

Ora come ora siamo fermi a questo punto: un bel G5 completamente a pezzi,

in compagnia di alcuni fratellini con lo stesso problema. Attendiamo idee per risolvere questo difetto.