venerdì 9 settembre 2011

non c'era una volta il Personal Computer

Questo sarà il titolo della mostra che si terrà presso il Museo di Tecnica Elettrica dal 15 novembre al 20 dicembre, organizzata dal nostro gruppo e dall'Università di Pavia.

Iniziano pertanto una serie di post sulle attività di recupero e di ripristino delle macchine che saranno esposte al pubblico. E' con grande soddisfazione (e non poca emozione) che mi accingo a presentarvi il primo pezzo:


...è proprio lei, la mitica Programma 101 di Olivetti, di cui vi avevo già parlato la scorsa primavera, in occasione della visita del museo di Cormano.

L'esemplare in questione è di proprietà del dipartimento di Chimica. Si presenta in ottime condizioni estetiche, è completa di manuale d'uso e di parecchie schede magnetiche.


Abbiamo iniziato le solite verifiche preliminari per constatare lo stato di conservazione di questa pietra miliare della storia dell'informatica, considerata il primo Personal Computer in assoluto.


L'interno appare in condizioni discrete, considerando il fatto che la produzione risale al lontano 1965 e che l'esemplare è stato decisamente usato, come evidenziano i tasti un po' usurati.


Come ci aspettavamo le cinghie in gomma sono ormai completamente sbriciolate. Non sarà certamente facile riuscire a restaurare il tutto in tempo per l'esposizione, probabilmente la memoria magnetostrittiva che caratterizza questo capolavoro "made in Italy" dovrà attendere ancora, prima di poter tornare in vita.

3 commenti:

Tullio ha detto...

Le cinghie di gomma servono per trascinare il rotolo di carta della stampante e il meccanismo di lettura delle schede magnetiche o ha a che fare con qualche aspetto di calcolo meccanico?

comPVter ha detto...

Sicuramente servono per una ventola dell'alimentatore (quella lunga), poi di certo una si occupa della stampante.
Esiste anche una cinghia marcata Continental trapezoidale, ma quella pare ancora ok.

JEG ha detto...

che bella macchina il sogno di ogni colezionista italiano