Mi capita spesso di interrogarmi sul futuro del nostro gruppo,
il retro-computing è il collante che ci tiene uniti, ma molte attività si sono affiancate nel corso di questi 5 e oltre anni di attività.
Robotica amatoriale, progetti basati su microcontrollori, trenini e piste slot-car sono ottimi campi prova per estendere le nostre conoscenze ed accrescere la voglia di stare assieme.
Ma ancora una volta è giunto il momento di compiere un altro passo in avanti, coinvolgendo i più piccoli. Abbiamo iniziato bene con gli appuntamenti aperiodici denominati "comPVter kids", ma ora si fa sul serio!
Laura ha proposto il progetto lo scorso giovedì, trovando subito terreno fertile tra i membri del gruppo. Ci sentiamo infatti molto vicini al modo di pensare ed ai valori che stanno alla base di CoderDojo.
E' un periodo particolarmente fortunato per noi, abbiamo molto materiale pronto da catalogare e presto ne vedrete delle belle.
Nel frattempo però vi anticipo gli ultimi sterpitosi arrivi in ordine temporale.
Ieri sera infatti ho avuto modo di recuperare una furgonata di materiale molto interessante, grazie ad una graditissima donazione della ditta R.B. Servizi.
Il furgoncino utilizzato per il recupero era veramente stipato di pezzi di storia, fortuna che mia moglie mi ha aiutato a scaricare !
Ecco un terminale Olivetti WS 685, con affianco una calcolatrice Logos 58 ed una Studio 46. Ma i pezzi forti sono sicuramente i due Ai Electronics made in Japan:
Eccone uno completo di terminale Volker Craig e stampante marcata Centronics.
Sono due macchine identiche, dotate di doppio lettore da 8". Fortunatamente c'è anche una bella scatola di floppy, speriamo di vederne presto uno acceso.
Ma ecco una strepitosa fatturatrice Olivetti BCS 2030, dotata di floppy da 2". Una vera bestiona di altri tempi, anch'essa completa di scatola di preziosissimi floppy.
Tutto il materiale è veramente ben tenuto e pulitissimo. Sarà veramente una gioia procedere con i controlli di rito e tenervi informati non appena riusciremo ad accendere qualche pezzo.
In questi anni si sprecano i trentennali delle più amate console e degli home-computer che hanno fatto la storia. Normalmente non mi lascio coinvolgere in celebrazioni varie, altrimenti non finiremmo più, ma questa volta, data l'importanza della macchina in questione, mi sono sentito in dovere di fare un'eccezione.
Ne approfitto per fare una carrellata degli accessori che siamo riusciti a recuperare fino ad ora e che sono riusciti a tenere più o meno vivo l'interesse per questa versatile ed entusiasmante console, protagonista e vera icona degli anni ottanta:
1984: Family Basic
Una tastiera ed un registratore di cassette (per purtroppo ancora ci manca) trasformano la console Nintendo in quello che il nome lasciava già presagire: il Family Computer.Era possibile così esplorare i segreti del basic e salvare i propri programmi su cassetta. Purtroppo questo sistema non era compatibile con il Disk System (vedi oltre) perchè utilizza lo slot della cartuccia.
1985: Nintendo R.O.B.
Adoro da anni questo piccolo e simpatico robottino che tanto mi ricorda Jonny 5. Purtroppo era una una boiata pazzesca. Solo due giochi lo supportavano, ma quando ho trovato in Giappone la prima versione, non ho saputo resistere.
Con il tempo ho anche recuperato i due giochi, ovviamente in versione Giapponese, altrimenti che gusto c'è ?
1986: Famicom Disk System
Da appassionato di supporti di memoria, non poteva mancarmi questa periferica, uscita solo per il Famicom originale giapponese. Utilizza una versione reinscatolata dei QuickDisk da 2,8" conosciuti solamente da qualche appassionato di MSX o dai fortunati possessori di un raro Sharp MZ800.
In Giappone erano veramente molto diffusi, tanto che esistevano delle vere e proprie colonnine distributrici di giochi su floppy. Ecco nella foto sopra alcuni dischi fuoriusciti da questi distributori, paragonati ai nostri originali.
1987: Famicom 3D System
Ultimo accessorio in ordine di arrivo è il 3D system, in grado di rendere tridimensionali alcuni giochi oscurando alternativamente un occhio del videogiocatore. Un sistema analogo (cha abbiamo !) era disponibile anche per il Sega Master System.
1989: Power Glove
Uno dei miei accessori preferiti uscirà per la verità un po' dopo, a marchio Mattel, ed in particolare per la console in versione NES, come noi europei siamo abituati a chiamarla. Tuttavia non posso fare a meno di citare questa meraviglia: un guanto in grado di permetterci di interagire con la realtà virtuale (beh, si fa per dire...). Il Power glove si basa sugli ultrasuoni per localizzare la mano del giocatore nello spazio. Alcune resistenze variabili a forma di lamella avvertono il piegamento delle dita. Uno spettacolo, tanto che sarà protagonista indiscusso dei mods più estremi nei primi anni novanta allo scoppiare della mania per la realtà virtuale. (Prometto, approfondirò presto questo argomento che mi sta veramente a cuore!)
I giochi: il vero motivo di un successo planetario.
Può mancare, in chiusura, un video celebrativo che, in soli 10 minuti, ripercorre 100 capolavori per questa immortale console ? Godetevelo !
Ieri sera abbiamo avuto modo di verificare le condizioni di uno dei più incredibili ritrovamenti di sempre: un Apple III
Eccolo ancora nel baule della mia macchina, appena recuperato da un cestone da discarica, totalmente sommerso da un indicibile quantità di ciarpame. Probabilmente la rottura di alcuni tasti è recentissima, ma ogni tentativo di ritrovamento, anche della più grande e visibile barra spazio, è stato vano.
La macchina è però completa di Profile (manca il cavo, ma dovrebbe essere un semplice pin to pin) e di floppy drive aggiuntivo esterno.
Dopo i soliti riti propiziatori, azzardiamo un'accensione. Molto meglio dell'altro esemplare che abbiamo avuto in sede e poi reso al legittimo proprietario, ma ancora una volta non abbiamo avuto modo di vedere la tanto agognata scritta Apple ///.
Presto proseguiranno i nostri tentativi di ripristino di questa rarissima macchina, vi terrò aggiornati.
Siamo poi passati ad un'altra mela: il Macintosh Classic, anch'esso giunto da pochissimo nella nostra sede:
Regalatoci dichiaratamente non funzionante, viene immediatamente aperto per verificarne le condizioni:
Un quantitativo notevolissimo di ruggine e sporcizia si riversa immediatamente sul tavolo, procediamo con pazienza ed un po' di forza per sfilare la piastra madre dalla struttura metallica fortemente corrosa:
Come temiamo, non ci aspetta nulla di buono, il circuito stampato è irrimediabilmente danneggiato:
La corrosione della parte in basso a sinistra è veramente molto estesa e profonda, tanto da non rendere riconoscibili le piste.
Temiamo fortemente che il problema non sia un semplice "Bug" trovato all'interno della macchina.
:-)
Ho recentemente avuto modo di recuperare una macchina molto interessante:
Si tratta di un grosso portatile prodotto da Nec, dotato di processore R3000 a 25 mhz (lo stesso montato dalle Silicon Graphics !).
Questo raro oggetto ha 48mb di ram ed un hd scsi da 430mb, con installato EWS-UX/V: un ennesimo dialetto Unix.
Il modello stesso riprende il nome dal sistema operativo: Nec EWS 4800/130L.
Una volta alimentato a 110V è partito senza problemi, presentando una schermata di login. Fortuna vuole che la password di root non è stata molto difficile da scoprire....
Ci servirebbe però un mouse con interfaccia RS232C per poter godere appieno dell'interfaccia X.
Perchè non credo che vi siano altre porte sul retro utili per poter connettere un puntatore....
Potrebbe essere un'ottima occasione per rispolverare un po' di Giapponese, che dai tempi dell'Università, non ho spesso occasione di utilizzare...
Il sistema di inserimento dei caratteri Hiragana e Katakana è abbastanza evidente, mi pare meno ovvio l'utilizzo degli ideogrammi, ma è ancora presto per un parere definitivo, prima serve un mouse !