giovedì 3 settembre 2015

Nanocomputer: dalla discarica al museo

Al rientro dalle vacanze, ricomincia a pieno ritmo l'attività della nostra associazione,
...e questa volta, uno di nostri soci ha superato se stesso, con un recupero straordinario:

Sono tre SGS-Ates Nanocomputer e un'altra misteriosa single board di cui parleremo più avanti.

Il Nanocomputer è un interessante sistema di training datato 1979, ottimo per iniziare a programmare con lo Zilog Z80.
Prodotto da SGS (Società Generale Semiconduttori, azienda fondata da Olivetti e Telettra) fusa con Ates (Aziende Tecniche ed Elettroniche del Sud) è quindi un interessante pezzo di storia dell'informatica Made in Italy.

Sono anni che cercavo di recuperare una di questa schede, visto che da parecchio tempo conservo qualche tastierino esadecimale, regalatoci da un Itis di Genova.
Purtroppo le loro board erano state già tutte smaltite, forse qualche tastierino di ricambio si era salvato perchè dimenticato in qualche armadio....

Nel novembre del 2012 leggo sul numero 44 dell'ottima rivista on-line Jurassic News, un articolo specifico, che riaccende il mio interesse. Fino ad oggi però, i nostri tentativi di recupero sono stati vani: sembra che le scuole, un po' per fare spazio, un po' per abitudine, siano solite smaltire queste interessanti schede didattiche non appena diventano inutili perchè fuori programma.

E' quindi con grande emozione che inizio a fare una breve analisi dei tre esemplari recuperati.
Il primo è messo parecchio male, mancano integrati e Rom. Inoltre, come telaio, è molto storto.....sicuramente avrà subito violenti colpi.
Il secondo sembra meglio conservato, con solo qualche zoccolo vuoto. Il terzo, vetro di protezione a parte è il più completo e sicuramente il meno rovinato a livello di telaio.

Dopo qualche prova:

Che bello ! Almeno uno funziona. Ora non ci resta che tentare il recupero anche di un secondo esemplare, per poi iniziare a studiare per bene i due volumi NanoBook, reperibili su hp64000.net !

Veniamo ora alla scheda misteriosa:

Schermo LCD rotto a parte, sembrerebbe essere un prodotto della Elettronica Veneta.
Il web è abbastanza avaro di dettagli su questo modello Z2-MC8088, ma spero di trovare qualche ulteriore informazione. Intanto proveremo a vedere se il display è abbastanza standard e quindi sostituibile per tentare un ripristino.

Due ottimi esempi di informatica italiana che troveranno presto un posto nella nostra area museo.

16 commenti:

Enrico Agliotti ha detto...

Per pura combinazione sto anche io imparando lo Z80 con il nanocomputer e sto leggendo il primo volume della serie dei Nanobook! Teniamoci in contatto!

mauricirododendro ha detto...

L'articolo ha risvegliato in me oltre che interesse, anche una certa nostalgia.
Purtroppo non ricordo se si tratta proprio dell'esemplare che nei primissimi anni 80 avevo a disposizione all'università.Chiedo ai miei ex-colleghi, sperando che essi abbiano una memoria migliore.

comPVter ha detto...

Grazie per i vs. commenti !

Appena combiniamo qualche cosa ci scambiamo qualche dritta,
questo - assieme al MicroProfessor MPF1 - sono basi didattiche molto interessanti.

Dino

Unknown ha detto...

Buonasera, sono un disoccupato appassionato di elettronica e microcomputer. Ho letto del vostro ritrovamento di alcuni SGS Ates Z80 non funzionanti. Sarei felice se voleste donarmene qualcuno per poterlo riparare e tornare a studiare per nuove opportunità. Resto a disposizione per inviarvi in privato tutte le mie referenze ed i contatti. Sentite grazie. Claudio

Unknown ha detto...

Il Vostro sito mi riporta al passato quand'ero un giovane tecnico elettronico neo diplomato alla fine degli anni sessanta. Assunto poco dopo dalla SGS-ATES di Agrate Brianza, quale emanazione della Olivetti negli anni cinquanta, in quella nave scuola di allora per la formazione di tanti tecnici e ricercatori fra i quali un certo Federico Faggin inventore del primo microprocessore della storia e cioè il FF4004 seguito dallo Z80.
Lungi da me il blasfemo paragone, anch'io ho avuto tuttavia la fortuna di lasciare una piccolissima traccia nella storia aziendale. Sono, infatti, uno dei tecnici di allora che verso la fine degli settanta fece parte del team progettuale del Nanocomputer Training Sysyem di cui state parlando, nato da un'idea dell'allora nostro altrettanto innovativo e valido direttore Ingegner Mario Scavino. Non potete immaginare la grande nostalgia che provo ancora oggi nonostante il tempo trascorso, nel vedere ancora il suo ricordo, come uno dei passaggi più importanti che segnava la tecnologia di allora. Tecnologia che vide nel giro di pochi anni l'epocale passaggio dal transistor al microprocessore. Per questo Vi ringrazio per avermi ringiovanito e non potevo esentarmi dal farlo lasciando almeno questo breve messaggio anche come .
G.Ferrari

Unknown ha detto...

Sono un ex dipendente SGS-Ates, ho lavorato nella divisione sistemi con l'ing. Scavino, ed
ho effettuato alcuni aggiornamenti sul Nanocomputer ero con Lucio Cozzi, responsabile dell'
R&D. E' passata tantissima acqua sotto i ponti:

Unknown ha detto...

Vorrei lanciare un appello a G. Ferrari, se è quello che conosco io, siamo stati colleghi.
f. bordogna

Unknown ha detto...

Dopo un anno, sono entrato da poco nel sito e con enorme piacere ho modo di vedere che altri reduci di quel periodo aziendale si sono accodati. Altri che purtroppo sono rimasti nell'anonimato ad eccezione del mitico Bordogna con cui è vero! Siamo stati colleghi per alcuni anni prima che io decidessi per un altra strada, trasferendo all'esterno presso il Centro Colleoni di Agrate ciò di cui mi sono occupato in SGS. Mitico Bordogna per i suoi "esplosi" (disegni al tecnigrafo) che ancora oggi ricordo come capolavori artistici forse sprecati per la loro destinazione. Bordogna che mi pare fosse arrivato in SGS agli inizi degli anni ottanta provenendo dall'allora storica GBC. Detto ciò, mi farebbe veramente piacere incontrarti bevendo magari insieme un caffè, senza esagerare troppo nei ricordi per non farci male. Qualora l'interesse sia reciproco, puoi inviarmi una mail all'indirizzo di cui sotto. Evito di aggiungere il mio numero telefonico per ovvi motivi.
G. Ferrari

cescofs ha detto...

Salve,
sono un perito elettronico diplomato nel 1989. Lo NBZ80 è stata la board di sviluppo usata in modo massiccio e con passione negli anni in cui frequentavo le scuole superiori presso l'I.T.I.S. G. Vallauri di Roma. Passione nata fin da quando ricevetti il mio primo Sinclair Zx Spectrum e vivendo quei fantastici anni tra riviste, cassette a nastro, componenti elettronici, motorini passo-passo, ecc.
Ora, da grande, ho cominciato a costruire il mio piccolo museo....
Già possessore di un NBZ80, ho avuto la possibilità di acquistarne una versione che non ho mai veduto. Sembra essere, forse, la prima versione commercializzata ed ha la scheda NEZ80 in forma quasi prototipale. Infatti non è in vetronite!!
Vi allego il link con le foto:

https://drive.google.com/drive/folders/1swHoLT_2zTVeAvCV3esgY-2qeWWPWjII?usp=sharing

Gradirei, se possibile avere maggiori informazioni dagli illustri signori che ho avuto modo di leggere in questo blog e che hanno partecipato alla realizzazione della board.
Grazie per i ricordi suscitati.
Francesco.

Unknown ha detto...

Colgo l'occasione per rispondere a due messaggi contemporaneamente.

1- Al mio ex collega dell'allora SGS Bordogna, per una risposta al mio messaggio di cui sopra.

2- Al messaggio di Francesco del 22 settembre scorso:
Da ciò che vedo nelle fotografie che hai allegato a me sembra che la scheda non sia
assolutamente un prototipo oltre essere in fibra di vetro. Ti garantisco che i prototipi
di laboratorio e cioè la versione zero di ogni progetto era anch'esso costruito in fibra
di vetro quasi sempre privo di serigrafia sul lato componenti poiché suscettibile di
modifiche sia nella componentistica quanto nella circuiteria dopo le prime prove di
funzionamento. Per tutto il tempo che mi sono occupato dell'ingegnerizzazione dello
NBZ80 seguendo anche le varie fasi costruttive sopratutto dei prototipi, tutte le
"schede" sono state prodotte in fibra di vetro. Trattandosi inoltre di un "circuito
stampato in multistrato"con fori metallizzati onde permettere la conduzione elettrica
tra gli strati esterni ed interni, per le tecnologie di allora sarebbe stato impossibile
costruirlo su un supporto diverso dalla fibra di vetro.

3- Se posso essere utile, precisa inoltre quali altre informazioni necessiti.

G. Ferrari

cescofs ha detto...

Grazie per la risposta.
Mi è gradito leggerLa.
Il mio riferimento riguarda la parte dello NBZ80 dove risiede la basetta millefori e le zoccolature dedicate all'interfacciamento.
In rete non ho trovato informazioni od immagini dove non sia in vetronite e questo ha acceso la mia curiosità nei confronti del mio esemplare.

La ringrazio in anticipo per eventuali aggiornamenti.

Francesco

delo ha detto...

Per caso qualcuno ha gli schemi della versione CLZ80?
La ho utilizzata nella scuola professionale dove insegnavo 40 anni fa'...
grazie
delo

Unknown ha detto...

Salve voglio hiedere se qualcuno ha il listato nc-z software listing della sgs ates relativo alnanocomputer z80. Il ce l'ho su sipporto cartaceo. Codice ordinedanc-zlist/1 comperato da edelectron tanti anni fa

Unknown ha detto...

Buongiorno, scrivo qua sperando che questo messaggio sia letto da uno degli ex-dipendenti sgs-ates che hanno lavorato al nanocomputer. Avrei molte domande da fare sul sistema e sarebbe magari anche bello mettere per iscritto e documentare di più sul processo di design del computer. Se potete aiutarmi vi prego di contattarmi a questo indirizzo: retronewbieyt@gmail.com

Grazie

cescofs ha detto...

Buongiorno,
è, ormai passato molto tempo dal mio ultimo post e sono quì a porvi un nuovo quesito. Lo Z80 del mio NBZ80 presenta un logo che non riesco ad identificare. E' noto che furono numerose le aziende licenzatarie alla sua produzione ma non sono riuscito a trovare nulla riguardo la mia cpu.
Potete osservarla a questo link:
https://drive.google.com/drive/folders/1swHoLT_2zTVeAvCV3esgY-2qeWWPWjII?usp=sharing
Vi ringrazio in anticipo e spero che godiate tutti di ottima salute.

cescofs ha detto...

Vi aggiorno......il logo è quello vecchio dela SGS....mistero svelato.