Vi presento ufficialmente il nostro progetto CNC !
Annunciato in occasione del nostro 6° compleanno, passiamo finalmente dal virtuale:
al reale:
Abbiamo appena iniziato ad imbastire i pezzi, visto che finalmente sono arrivati gli ultimi indispensabili componenti.
Alcune parti combaciano perfettamente, lasciandoci veramente molto soddisfatti.
Ma non tutto poteva andare bene al primo colpo, un paio di fori hanno infatti bisogno di un piccolo "aggiustaggio".
E' un progetto decisamente ambizioso per il nostro gruppo: una fresa a controllo numerico con un'area di lavoro di ben 1 metro per mezzo metro, con un'escursione sull'asse Z di oltre 20 cm.
C'è ancora un bel po' di lavoro da fare per completare il montaggio della struttura: dobbiamo ancora montare le guide orizzontali, i motori e la lunga vite senza fine, ora è giusto appena appena imbastita, ma già rende l'idea !
Passeremo poi alla parte elettronica: la scheda di controllo ed i micro di fine corsa, ....e per ultimo al software.
Non aspettatevi quindi un test a breve.... ma vi terrò informati passo passo, visto che come nostro solito, daremo al progetto un taglio decisamente "didattico".
venerdì 30 maggio 2014
domenica 25 maggio 2014
CoderDojo Pavia: tredicesimo incontro - Arduino va in vacanza
Ieri ci siamo ritrovati al Museo di Tecnica Elettrica per l'ultimo appuntamento con il CoderDojo, prima della pausa estiva.
L'incontro è iniziato con una bella panoramica sul contenuto del Kit che abbiamo acquistato "in massa".
Resistenze, condensatori, interruttori e molti accessori che ci saranno utili per affrontare assieme numerosi esercizi alla riapertura dei nostri incontri.
La sala è veramente piena, l'ambiente brulica di intensa attività.
Ormai i partecipanti hanno messo da parte ogni resistenza alla collaborazione, condividendo senza problemi le proprie esperienze.
Un breve ripasso sull'utilizzo della bradboard e giusto cinque minuti per ripercorrere assieme i concetti e le istruzioni utilizzate la scorsa volta.
Siamo così pronti ad affrontare la nuova sfida.
Sfruttando le magnifiche tavole realizzate da Pighixxx, questa volta useremo un pin come input, per implementare un bottone.
Mani sulla tastiera, si programma !
Ormai quasi tutti procedono spediti, riuscendo anche nelle combinazioni di tasti più impegnative (maiusc, alt-gr e [ per ottenere le tanto utili parentesi graffe).
Ecco il listato.
E' la parte hardware a richiedere più impegno, piegare le resistenze e capire il percorso della corrente non è assolutamente semplice né immediato.
Ma ecco un video che celebra i nostri sforzi:
Ci rivediamo ad ottobre con nuovi ed entusiasmanti progetti Arduino, Scratch e tanto altro!
L'incontro è iniziato con una bella panoramica sul contenuto del Kit che abbiamo acquistato "in massa".
Resistenze, condensatori, interruttori e molti accessori che ci saranno utili per affrontare assieme numerosi esercizi alla riapertura dei nostri incontri.
La sala è veramente piena, l'ambiente brulica di intensa attività.
Ormai i partecipanti hanno messo da parte ogni resistenza alla collaborazione, condividendo senza problemi le proprie esperienze.
Un breve ripasso sull'utilizzo della bradboard e giusto cinque minuti per ripercorrere assieme i concetti e le istruzioni utilizzate la scorsa volta.
Siamo così pronti ad affrontare la nuova sfida.
Sfruttando le magnifiche tavole realizzate da Pighixxx, questa volta useremo un pin come input, per implementare un bottone.
Mani sulla tastiera, si programma !
Ormai quasi tutti procedono spediti, riuscendo anche nelle combinazioni di tasti più impegnative (maiusc, alt-gr e [ per ottenere le tanto utili parentesi graffe).
Ecco il listato.
E' la parte hardware a richiedere più impegno, piegare le resistenze e capire il percorso della corrente non è assolutamente semplice né immediato.
Ma ecco un video che celebra i nostri sforzi:
Ci rivediamo ad ottobre con nuovi ed entusiasmanti progetti Arduino, Scratch e tanto altro!
sabato 17 maggio 2014
Arduino + vecchio scanner = Bromografo
Nel nostro gruppo c'è sempre molta voglia di fare.
Comperare oggetti già pronti è fin troppo facile, crediamo sia molto più istruttivo e stimolante auto-costruire.
In questi giorni Michele ha praticamente finito un progetto complesso e molto affascinante: un Bromografo.
Partendo da un vecchio scanner non funzionante, grazie ad un'Arduino, siamo riusciti a realizzare uno strumento che ci sarà molto utile per lo sviluppo di piccoli circuiti stampati, alimentando ancora di più la nostra vena "Making".
Il cuore del sistema è rappresentato da 4 lampade UV.
Contenute all'interno di una base in legno molto solida, si occuperanno del processo di foto incisione delle nostre lastre in rame.
Limitarsi ad un interruttore per accenderle e spegnerle sembrava troppo poco interessante al nostro Michele, ideatore e responsabile di questo progetto....
Allora abbiamo iniziato a parlare di timer pre-impostabile e sicurezze: ne è uscito un notevole menù, ricco di funzionalità ed analisi dei guasti:
Non mancano sensori di temperatura e foto-resistenze per controllare lo stato delle lampade.
Basta dare uno sguardo sotto al coperchio per rendersi conto di quanto lavoro è stato fatto.
La quantità di fili è impressionante, ma ora basta hardware, diamo un'occhiata al software.
bromografo_menu.ino
Sviluppato sempre da Michele, è open source ed a disposizione di chiunque voglia cimentarsi in un'avventura simile.
Utilizza le librerie OneWire, Wire per il sensore di temperatura e LiquidCrystal_I2C per lo schermo LCD.
Alcuni caratteri personalizzati permettono di realizzare semplici ma efficaci effetti grafici, che rappresentano lo stato delle lampade e l'avanzamento dell'esposizione.
Il sistema procede con i controlli del caso, attende le impostazioni dell'utente e poi passa attraverso una serie di stati per arrivare finalmente alla luce:
Un paio di microswitch assicurano la chiusura del coperchio, in modo da salvaguardare gli occhi degli utenti. A presto con un primo test !
Comperare oggetti già pronti è fin troppo facile, crediamo sia molto più istruttivo e stimolante auto-costruire.
In questi giorni Michele ha praticamente finito un progetto complesso e molto affascinante: un Bromografo.
Partendo da un vecchio scanner non funzionante, grazie ad un'Arduino, siamo riusciti a realizzare uno strumento che ci sarà molto utile per lo sviluppo di piccoli circuiti stampati, alimentando ancora di più la nostra vena "Making".
Il cuore del sistema è rappresentato da 4 lampade UV.
Contenute all'interno di una base in legno molto solida, si occuperanno del processo di foto incisione delle nostre lastre in rame.
Limitarsi ad un interruttore per accenderle e spegnerle sembrava troppo poco interessante al nostro Michele, ideatore e responsabile di questo progetto....
Allora abbiamo iniziato a parlare di timer pre-impostabile e sicurezze: ne è uscito un notevole menù, ricco di funzionalità ed analisi dei guasti:
Non mancano sensori di temperatura e foto-resistenze per controllare lo stato delle lampade.
Basta dare uno sguardo sotto al coperchio per rendersi conto di quanto lavoro è stato fatto.
La quantità di fili è impressionante, ma ora basta hardware, diamo un'occhiata al software.
bromografo_menu.ino
Sviluppato sempre da Michele, è open source ed a disposizione di chiunque voglia cimentarsi in un'avventura simile.
Utilizza le librerie OneWire, Wire per il sensore di temperatura e LiquidCrystal_I2C per lo schermo LCD.
Alcuni caratteri personalizzati permettono di realizzare semplici ma efficaci effetti grafici, che rappresentano lo stato delle lampade e l'avanzamento dell'esposizione.
Il sistema procede con i controlli del caso, attende le impostazioni dell'utente e poi passa attraverso una serie di stati per arrivare finalmente alla luce:
Un paio di microswitch assicurano la chiusura del coperchio, in modo da salvaguardare gli occhi degli utenti. A presto con un primo test !
domenica 11 maggio 2014
CoderDojo Pavia: dodicesimo incontro - Arduino al Museo
Dopo la pausa per le vacanze di Pasqua, siamo ripartiti alla grande organizzando il primo evento dedicato al microcontrollore Arduino al Museo della Tecnica Elettrica dell'Università di Pavia !
L'amico Francesco ci ha preparato la sala conferenze in modo spettacolare: un lungo semicerchio di tavoli ci ha permesso di aprire le iscrizioni a 35 bambini.
Dalle 9:30, nel giro di pochi minuti si è creato un ambiente brulicante di attività ed entusiasmo:
La prima parte della mattina è stata necessariamente incentrata su aspetti introduttivi.
Sergio è stato molto simpatico, illustrando concetti importanti in modo spiritoso e divertente.
Prima ha spiegato cos'è un microcontrollore, poi ha sottolineato che Arduino è in realtà una famiglia di prodotti, ognuno con diverse caratteristiche.
Abbiamo avuto qualche difficoltà ad installare l'ambiente di sviluppo su hardware così disomogenei, senza avere a disposizione una connessione a internet.
Le varie versioni di Windows necessitano di un apposito driver per utilizzare la Arduino Uno R3 presente nel kit, Linux invece voleva Java come prerequisito ed io non l'avevo scaricato sulle chiavette che ho messo a disposizione dei mentor, un Mac con PowerPC non ha proprio voluto saperne... insomma qualche inciampamento iniziale ci ha fatto perdere un bel po' di tempo.
Per non rendere troppo pesante la mattinata, abbiamo proposto una pausa merenda con vista guidata al museo.
In un'oretta Francesco ha saputo guidare i nostri ragazzi attraverso un percorso storico, incentrato sulla nascita e la diffusione dell'energia elettrica in Italia.
Anche se nulla ha entusiasmato i nostri bambini più del tram.
I più grandicelli sono rimasti colpiti dall'acceleratore di protoni, una macchina fantastica dal sapore retro-fantascientifico.
Siamo poi rientrati in aula, ritrovando praticamente tutti i computer perfettamente configurati. I nostri mentor non si sono certo lasciati scoraggiare, ed hanno saputo approfittare del lungo intervallo.
Abbiamo così potuto dare inizio ad un piccolo esercizio pratico.
Finalmente abbiamo aperto il kit, dopo una piccola e veloce presentazione delle componenti principali, senza dilungarci troppo perché l'analisi in dettaglio sarà argomento del prossimo incontro. Sergio ha proposto un primo esperimento: l'accensione di un LED.
Qualche riga di codice dopo l'immancabile void setup() e siamo pronti a metter mano alla breadboard:
Avevamo qualche timore pensando alle difficoltà nel porre i bambini difronte alla programmazione del microcontrollore ma ogni dubbio si è sciolto guardando i loro volti sorridenti.
I tavoli si sono subito riempiti di lucine lampeggianti.
Abbiamo poi lasciato loro il tempo di divertirsi a cambiare i tempi di accensione e spegnimento, per variare così il lampeggio. Molti hanno aggiunto un secondo ed un terzo led, per questa volta connessi tutti allo stesso pin, ma come è ovvio attendersi, alcuni hanno già intuito come configurare il pin 12 per ottenere un lampeggio alternato. Non c'è stato però il tempo di completare l'esercizio.
Decisamente un'esperienza molto positiva, divertente ed istruttiva. Un enorme grazie all'Università di Pavia per l'ospitalità ed in particolare a Francesco sia per l'allestimento che per la splendida visita guidata.
L'amico Francesco ci ha preparato la sala conferenze in modo spettacolare: un lungo semicerchio di tavoli ci ha permesso di aprire le iscrizioni a 35 bambini.
Dalle 9:30, nel giro di pochi minuti si è creato un ambiente brulicante di attività ed entusiasmo:
La prima parte della mattina è stata necessariamente incentrata su aspetti introduttivi.
Sergio è stato molto simpatico, illustrando concetti importanti in modo spiritoso e divertente.
Prima ha spiegato cos'è un microcontrollore, poi ha sottolineato che Arduino è in realtà una famiglia di prodotti, ognuno con diverse caratteristiche.
Abbiamo avuto qualche difficoltà ad installare l'ambiente di sviluppo su hardware così disomogenei, senza avere a disposizione una connessione a internet.
Le varie versioni di Windows necessitano di un apposito driver per utilizzare la Arduino Uno R3 presente nel kit, Linux invece voleva Java come prerequisito ed io non l'avevo scaricato sulle chiavette che ho messo a disposizione dei mentor, un Mac con PowerPC non ha proprio voluto saperne... insomma qualche inciampamento iniziale ci ha fatto perdere un bel po' di tempo.
Per non rendere troppo pesante la mattinata, abbiamo proposto una pausa merenda con vista guidata al museo.
In un'oretta Francesco ha saputo guidare i nostri ragazzi attraverso un percorso storico, incentrato sulla nascita e la diffusione dell'energia elettrica in Italia.
Anche se nulla ha entusiasmato i nostri bambini più del tram.
I più grandicelli sono rimasti colpiti dall'acceleratore di protoni, una macchina fantastica dal sapore retro-fantascientifico.
Siamo poi rientrati in aula, ritrovando praticamente tutti i computer perfettamente configurati. I nostri mentor non si sono certo lasciati scoraggiare, ed hanno saputo approfittare del lungo intervallo.
Abbiamo così potuto dare inizio ad un piccolo esercizio pratico.
Finalmente abbiamo aperto il kit, dopo una piccola e veloce presentazione delle componenti principali, senza dilungarci troppo perché l'analisi in dettaglio sarà argomento del prossimo incontro. Sergio ha proposto un primo esperimento: l'accensione di un LED.
Qualche riga di codice dopo l'immancabile void setup() e siamo pronti a metter mano alla breadboard:
Avevamo qualche timore pensando alle difficoltà nel porre i bambini difronte alla programmazione del microcontrollore ma ogni dubbio si è sciolto guardando i loro volti sorridenti.
I tavoli si sono subito riempiti di lucine lampeggianti.
Abbiamo poi lasciato loro il tempo di divertirsi a cambiare i tempi di accensione e spegnimento, per variare così il lampeggio. Molti hanno aggiunto un secondo ed un terzo led, per questa volta connessi tutti allo stesso pin, ma come è ovvio attendersi, alcuni hanno già intuito come configurare il pin 12 per ottenere un lampeggio alternato. Non c'è stato però il tempo di completare l'esercizio.
Decisamente un'esperienza molto positiva, divertente ed istruttiva. Un enorme grazie all'Università di Pavia per l'ospitalità ed in particolare a Francesco sia per l'allestimento che per la splendida visita guidata.
lunedì 5 maggio 2014
HP 9830A: un computer più vecchio di me...
Finalmente su questo blog ritrova spazio un post dedicato al mondo del retro-computing vero e proprio !
Ecco l'ultimo acquisto: un affascinante HP 9830A del 1972.
La macchina si presenta in buone condizioni estetiche, è rimasto per diversi anni in una cantina, non troppo umida. Solo il tasto Shift a sinistra è rotto, ma comunque credo si possa tentare una riparazione.
Lo sportellino sul lato sinistro nasconde lo slot per le Rom di espansione. Ecco cosa ci ho trovato dentro:
Oltre alla stampante termica 9866 appoggiata sull'unità centrale, è presente anche una mastodontica 2631A.
Per quest'ultima c'è anche un nastro nuovo sigillato...
Ma gli accessori più affascinanti sono questi:
L'11305A è il controller, l'unità 13215A è l'alimentatore (...prima si facevano le cose in grande !)
Ecco l'unità disco 9867B:
E' veramente enorme, in formato rack standard. Al suo interno è ancora contenuto uno di questi:
Necessitano di una bella pulita, ma chissà se si riuscirà prima o poi a leggerne il contenuto...
Alcune cassette completano il corredo software, decisamente di tutto rispetto per l'epoca. C'è anche il Basic !
Fortunatamente non mancano numerosi cavi:
Ed un'abbondante dotazione di manuali, purtroppo tutti in francese:
Non sarà facile tentare un completo ripristino di questa testimonianza degli albori dell'informatica personale, procederemo con grande attenzione ad una completa pulizia, esterna ma soprattutto interna.
Poi toccherà al nostro fidato variac tentare di ricaricare i delicati condensatori.
Ripeteremo il procedimento per l'unità di memoria di massa, ma temo che il nostro strumento non sia sufficiente, visto l'alto assorbimento richiesto.
Seguiranno aggiornamenti !
Ecco l'ultimo acquisto: un affascinante HP 9830A del 1972.
La macchina si presenta in buone condizioni estetiche, è rimasto per diversi anni in una cantina, non troppo umida. Solo il tasto Shift a sinistra è rotto, ma comunque credo si possa tentare una riparazione.
Lo sportellino sul lato sinistro nasconde lo slot per le Rom di espansione. Ecco cosa ci ho trovato dentro:
Oltre alla stampante termica 9866 appoggiata sull'unità centrale, è presente anche una mastodontica 2631A.
Per quest'ultima c'è anche un nastro nuovo sigillato...
Ma gli accessori più affascinanti sono questi:
L'11305A è il controller, l'unità 13215A è l'alimentatore (...prima si facevano le cose in grande !)
Ecco l'unità disco 9867B:
E' veramente enorme, in formato rack standard. Al suo interno è ancora contenuto uno di questi:
Necessitano di una bella pulita, ma chissà se si riuscirà prima o poi a leggerne il contenuto...
Alcune cassette completano il corredo software, decisamente di tutto rispetto per l'epoca. C'è anche il Basic !
Fortunatamente non mancano numerosi cavi:
Ed un'abbondante dotazione di manuali, purtroppo tutti in francese:
Non sarà facile tentare un completo ripristino di questa testimonianza degli albori dell'informatica personale, procederemo con grande attenzione ad una completa pulizia, esterna ma soprattutto interna.
Poi toccherà al nostro fidato variac tentare di ricaricare i delicati condensatori.
Ripeteremo il procedimento per l'unità di memoria di massa, ma temo che il nostro strumento non sia sufficiente, visto l'alto assorbimento richiesto.
Seguiranno aggiornamenti !
giovedì 1 maggio 2014
Un simulatore di Ferrari
Il 25 aprile, appena un paio di giorni prima della nascita di mia figlia Chiara, sono stato con i miei bimbi, Luca e Matteo, a Rho per visitare la nuova edizione di Milano AutoClassica.
E' stata una giornata esaltante: abbiamo ammirato molte auto splendide, presentate da persone simpatiche ed entusiaste dei loro gioielli a quattro ruote. Le prove nel piccolo circuito all'aperto ci hanno permesso di apprezzare il rombo dei motori. Non sono mancate vere e proprie gare e sfide testa a testa.
Chi fosse interessato, può dare un'occhiata alla montagna di foto (...alcune un po' buie) che ho scattato:
https://www.dropbox.com/sc/hmtze5wmbns02gf/zpTw1x_CFp
Ma veniamo al motivo vero di questo post.....
Nello stand Ferrari c'era un simulatore di Formula 1, che ci ha lasciato a bocca aperta !
.....non solo per i 3 monitor, ma anche per il prezzo richiesto per una prova: 25 € per 7 minuti !
Perplessi da questa cifra, ci limitiamo ad un po' di spionaggio industriale :-)
Tre attuatori lineari trasmettono le sollecitazioni al telaio della vettura, sospesa su un perno centrale.
Due sono un po' inclinati in diagonale, fanno leggermente inclinare l'intera struttura.
Il terzo è montato orizzontalmente, muove di pochi gradi il posteriore a destra ed a sinistra per dare il senso di perdita di aderenza.
La cura nella realizzazione è notevolissima, certamente non hanno badato a spese.
Non so se dei movimenti così limitati in escursione siano sufficienti a trasmettere una convincente sensazione di realismo.
Vedremo che cosa riusciremo ad aggiungere al simulatore di Beppe che abbiamo nella nostra sede....
Le idee non ci mancano. Inoltre il web è ricco di progetti, alcuni anche low-cost.
E' stata una giornata esaltante: abbiamo ammirato molte auto splendide, presentate da persone simpatiche ed entusiaste dei loro gioielli a quattro ruote. Le prove nel piccolo circuito all'aperto ci hanno permesso di apprezzare il rombo dei motori. Non sono mancate vere e proprie gare e sfide testa a testa.
Chi fosse interessato, può dare un'occhiata alla montagna di foto (...alcune un po' buie) che ho scattato:
https://www.dropbox.com/sc/hmtze5wmbns02gf/zpTw1x_CFp
Ma veniamo al motivo vero di questo post.....
Nello stand Ferrari c'era un simulatore di Formula 1, che ci ha lasciato a bocca aperta !
.....non solo per i 3 monitor, ma anche per il prezzo richiesto per una prova: 25 € per 7 minuti !
Perplessi da questa cifra, ci limitiamo ad un po' di spionaggio industriale :-)
Tre attuatori lineari trasmettono le sollecitazioni al telaio della vettura, sospesa su un perno centrale.
Due sono un po' inclinati in diagonale, fanno leggermente inclinare l'intera struttura.
Il terzo è montato orizzontalmente, muove di pochi gradi il posteriore a destra ed a sinistra per dare il senso di perdita di aderenza.
La cura nella realizzazione è notevolissima, certamente non hanno badato a spese.
Non so se dei movimenti così limitati in escursione siano sufficienti a trasmettere una convincente sensazione di realismo.
Vedremo che cosa riusciremo ad aggiungere al simulatore di Beppe che abbiamo nella nostra sede....
Le idee non ci mancano. Inoltre il web è ricco di progetti, alcuni anche low-cost.
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